CERIMONIA PREMIO DI STUDIO PREVISTO DAL BANDO INTITOLATO A "ELENA LUCREZIA CORNARO PISCOPIA UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PADOVA"
Il 26 Giugno 2023 si è tenuta a Palazzo Bo la cerimonia di conferimento del premio di studio previsto dal bando intitolato a “Elena Lucrezia Cornaro Piscopia – Università degli studi di Padova”.
Il premio, giunto nel 2023 alla quinta edizione, è promosso dal Centro di Ateneo ‘Elena Cornaro’ – Saperi, culture e politiche di genere dell’Università degli Studi di Padova con la collaborazione dell’Associazione Alumni dell’Università di Padova, dell’Associazione Amici dell’Università di Padova e il sostegno di Solgar Italia Multinutrient.
Il premio, nel corso di queste cinque edizioni, ha da sempre aspirato a valorizzare il ruolo di singole figure femminili nella costruzione e nella diffusione di saperi accademici e scientifici, e più in generale il ruolo della donna nella storia della scienza e della cultura. Il bando ha altresì consentito all’Università di Padova di mettere in essere, nel quinquennio 2018-2023 – una vera e propria ricognizione sui temi della parità di genere e su quanto essi siano recepiti in ambito accademico da tesisti, specializzandi e dottorandi.
Ciascun appuntamento, inoltre, ha potuto avvalersi della presenza di ospiti di eccezione: Lella Costa nel 2019; Melania Mazzucco nel 2020; Michela Murgia nel 2021; Mariangela Gualtieri nel 2022; e la scrittrice Patrizia Carrano, che per l’edizione 2023 ha presentato agli astanti il proprio romanzo Illuminata. La storia di Elena Lucrezia Cornaro, prima donna laureata nel mondo (Mondadori, 2000).
L’evento si è aperto con i saluti istituzionali delle seguenti personalità:
- Gaya Spolverato, Delegata alle Politiche per le pari opportunità
- Annalisa Oboe, Direttrice del Centro di Ateneo Elena Cornaro
- Beatrice De Bacco, Consigliera dell’Associazione Alumni
- Manuela Soccol Avvocatessa, membro dell’Associazione Amici dell’Università di Padova
- Giada Caudullo, Vicepresidente Solgar Italia Multinutrient S.p.A.
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La cerimonia è quindi proseguita con un intervento/reading da parte di Patrizia Carrano che, lungi dal definirsi una studiosa, ha ricordato il proprio personale incontro con la figura storica di Elena Lucrezia Cornaro Piscopia, avvenuto durante un viaggio a Venezia, città in cui vide una targa commemorativa che ricordava la “Prima donna laureata al mondo”. Spinta dalla curiosità, la scrittrice ha quindi illustrato, rifacendosi agli insegnamenti di Umberto Eco, la necessità di “arredare” la propria narrazione di tutti quegli elementi sociali, storici e materiali che potessero ricostruire la vita di una donna di fine ‘600 nella maniera più verosimile possibile; senza negarsi tuttavia la prerogativa, propria del “romanziere”, di far parlare i silenzi, ovvero cercare parallelismi e analogie storiche che le consentissero di ricostruire la vicenda di Elena anche laddove le fonti tacciono.
Emerge così la figura di Elena, figlia del benestante Giovanni Battista Cornaro, uomo di cultura il quale – non trovando presso i due figli maschi terreno fertile per un’inclinazione agli studi e alla carriera accademica – decide di far studiare la propria figlia, cosa non comune per i tempi.
Il 25 giugno 1678 Elena Lucrezia è la prima donna laureata al mondo, con una dissertazione in filosofia; le circostanze sono straordinarie, al punto tale che, durante la discussione, sono presenti circa 5000 persone.
La premiazione è quindi entrata nel vivo con l’annuncio del vincitore. La prof.ssa Annalisa Oboe, presidente della Commissione di valutazione della 5° edizione del Premio e direttrice del Centro “Elena Cornaro” per i saperi, le culture e le politiche di genere ha dato lettura delle motivazioni e consegnato il premio al vincitore, il dott. Alessandro Fabris (Laurea triennale in ingegneria dell’informazione e specialistica in ingegneria dell’automazione, Università degli Studi di Padova).
Il Dott. Fabris ha dedicato la propria ricerca alle strategie necessarie a migliorare la qualità degli algoritmi di machine learning, quei meccanismi che sono altresì responsabili della gestione e della elaborazione dei dati utente ogniqualvolta si utilizzi, ad esempio, una piattaforma social o si navighi in internet. L’auspicio espresso dal dott. Fabris è quello di una elaborazione dei dati che sia il più possibile equa e inclusiva, senza cadere in paradigmi che tendano a privilegiare determinate categorie a svantaggio di gruppi socialmente meno fortunati. “Dati”, ha concluso, “che siano veramente dati, e non semplicemente presi”.
A seguire la dott.ssa Giada Caudullo ha dato lettura delle motivazioni alla base dell’attribuzione della “Menzione speciale per la Nutraceutica” all’elaborato della Vincitrice, la Dott.ssa Federica Bevilacqua.
L’elaborato della Dott.ssa Bevilacqua ha analizzato il numero di donne effettivamente arruolate oggi negli studi clinici che si occupano di testare nuovi farmaci, sottolineando come per anni nuovi potenziali farmaci siano stati testati solamente su soggetti di sesso maschile, laddove soggetti di sesso femminile presentano condizioni fisiologiche differenti. Le sottopopolazioni che hanno sofferto, e soffrono tuttora, di mancata considerazione si basano su criteri quali: età, razza, etnicità, sesso, identità di genere, disabilità, co-morbidità, stato di gravidanza, stato di allattamento e condizione socio-economica. Per il futuro immediato, risulta dunque desiderabile che la “patient diversity and inclusion” non risulti più sacrificata a discapito dell’ottenimento di obbiettivi di studio statisticamente significativi.
ph Samantha Lincetto Associazione Alumni Università degli Studi di Padova